Sebbene la relazione tra Alzheimer ed Ipertensione Arteriosa sia ben nota e raggiunga una prevalenza di oltre il 45%, non vi è altrettanta certezza sul beneficio del trattamento ipertensivo - o meglio - è controverso il rapporto rischio-beneficio.
In letteratura sono presenti alcuni studi osservazionali che evidenziano un più rapido peggioramento cognitivo in Pazienti affetti da Alzheimer o da deterioramento cognitivo lieve, che stavano assumendo un trattamento antipertensivo.
Alcuni ricercatori sostenevano che il peggioramento potesse essere legato ad un’alterazione del flusso cerebrale mediante due meccanismi; da una parte una riduzione dell’autoregolazione cerebrale e dall’altra un’alterazione del baroriflesso, uno dei meccanismi responsabili del controllo della pressione arteriosa.
Un recente studio pubblicato su Hypertension è andato a rivalutare questi elementi per cercare di chiarire la presenza o meno di queste alterazioni. Sono stati presi in esame 90 pazienti con patologia (53 con demenza e 37 con deterioramento cognitivo lieve) e 50 pazienti sani, sottoponendoli ad una serie di indagini volte a valutare i meccanismi che dovevano stabilire la base delle alterazioni.
Lo studio non ha evidenziato differenze nei meccanismi di controllo della pressione e del flusso cerebrale nei due livelli di Alzheimer rispetto alla popolazione sana, sia a riposo che durante i cambi posturali.
Quanto sopra, vuole solo essere una considerazione per affermare che questi studi, sebbene possano sembrare non di immediato impiego e troppo teorici, potrebbero avere in realtà, importanti implicazioni cliniche, aiutando a capire i meccanismi che si possono trovare alla base del peggioramento cognitivo.
Dal punto di vista pratico, sappiamo che l’ipertensione arteriosa rappresenta un fattore di rischio per l’Alzheimer ed inoltre lo stress vascolare, legato all’aumento della pressione, può rappresentare esso stesso un elemento di danno nella prosecuzione di un trattamento antipertensivo.
Andrebbe proseguito, quindi, con obiettivi un poco più elastici e prestando attenzione, con l’arrivo del caldo, ad evitare eccessivi abbassamenti di pressione.
A presto!