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20AGO

Il Diabete Mellito rappresenta un rischio di sviluppo di numerose complicanze, dal danno retinico a quello renale sino al danno cardiocircolatorio. Migliorare il controllo glicemico è fondamentale per ridurre il rischio di eventi e complicanze e questo lo si ottiene tramite un corretto regime dietetico, regolando l’attività fisica e monitorando la terapia.

La terapia sebbene importante non può rappresentare l’unica soluzione, in particolare in assenza di collaborazione e motivazione da parte del Paziente, motivazione che può essere incrementata, rendendo il Paziente stesso protagonista del proprio progetto di cura.

L’autocontrollo glicemico domiciliare rappresenta, nei pazienti affetti da Diabete Mellito di tipo 1 o di tipo 2 in trattamento insulinico, un elemento terapeutico indispensabile tanto da considerarsi parte integrante della terapia; nei pazienti affetti da diabete mellito tipo 2 in trattamento non insulinico, mantiene la propria importanza sebbene con diversa frequenza di misurazione.

Infatti i principali studi condotti nel Diabete 1 hanno impiegato l’automisurazione della glicemia come elemento cardine della terapia al fine di migliorare il controllo glicemico, tramite la formazione del paziente, inteso sia come normalizzazione dei valori di glicemia che come rischio di ipoglicemia.

Ad oggi il controllo dei valori in questi pazienti dovrebbe essere eseguito sistematicamente prima dei pasti ed occasionalmente dopo i pasti principali. Le osservazioni disponibili per il Diabete Mellito 1 dovrebbero essere trasferibili anche nel paziente con tipo 2 in trattamento insulinico.

L’autocontrollo della glicemia capillare rappresenta una pratica cardine anche nel paziente con Diabete Mellito tipo 2 non in trattamento insulinico, questo però deve essere inserito in un programma di educazione del paziente portando nel breve termine, ad un miglioramento dei valori glicemici. La periodicità delle misurazioni dovrebbe essere effettuata sulla base del trattamento in atto.

In caso di sola terapia dietetica o di trattamento con farmaci che non causano ipoglicemia possono essere sufficienti poche misurazioni all’anno, tale numero andrà incrementato quando vengono impiegati farmaci che possono causare ipoglicemia. Il numero di misurazioni deve crescere nuovamente quando viene impiegata invece una terapia iniettiva.

Si dovrà ricordare che il numero di rilevazioni andranno incrementate anche nel corso di eventi intercorrenti, adattando il numero al momento clinico. In particolare dovremo considerare un maggior controllo glicemico in corrispondenza ed eventi acuti quali infezioni e/o eventi traumatici o modifiche della terapia.

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